Vivere freneticamente uccide

Negli ultimi anni ci siamo abituati a vivere tutto freneticamente e proviamo ansia e angoscia per lo scorrere inesorabile del tempo. In questo stato di stress permanente non si presta più la giusta attenzione alle proprie sensazioni, ai propri pensieri e ai propri sentimenti. Così si finisce per agire in maniera automatica, preconfezionata, seguendo un riflesso automatico, un meccanismo azione/reazione che ci porta a reagire in maniera precipitosa.  Allontanandoci così da ciò che realmente vorremmo dire o fare. Siamo nel tempo in cui le buone intenzioni non si realizzano mai.

Oggi è difficile comprendere e godere ciò che sta avvenendo nel qui-ed-ora, non c’è il tempo per ascoltare (noi stessi e gli altri) e in questo modo il bambino che vive dentro ognuno di noi smette di giocare, di sorridere, di comunicare e di amare, si isola nel suo dolore e rischia di morire. È da questo stato doloroso-depressivo che molti commettono atti inconsulti e irresponsabili che scuotono la comunità, ma dopo lo sgomento iniziale tutto torna esattamente come prima: apatia, indifferenza, egoismo e arrivismo sono i sentimenti che la fanno da padrone.

Per rompere questo schema demoniaco, serve ricominciare a portare la consapevolezza su ciò che si sta facendo, perché questo è un passo importantissimo per il risveglio della consapevolezza e di conseguenza della coscienza.

Solo chi sa ascoltarsi e ascoltare può sperimentare il benessere. Per chi riesce a vivere il Presente tutto è Possibile, non esiste nostalgia o sofferenza per ciò che è stato né ansia o preoccupazione per ciò che sarà.

Vivere il momento presente libera la mente da fonti di stress e di sofferenza emotiva.
Da sempre l’Essere Umano ha cercato di accedere a questo spazio/tempo, ma è talmente semplice poterci entrare che, come spesso accade, ci si complica la vita senza avere successo.

L’approccio più semplice consta nel dirigere la propria attenzione a quello che accade nel proprio corpo e intorno a sé, ascoltando la propria esperienza presente il più dettagliatamente possibile, per ciò che è realmente e oggettivamente, in modo partecipe, consapevole e attento. In questa fase iniziale è molto importante evitare il giudizio o la valutazione mentale di quello che sta avvenendo, cercando solo di vivere con pienezza le sensazioni del momento presente.

In pratica si potrebbe:

  1. Prendere contatto col proprio respiro
  2. Ascoltare cosa succede dentro di noi nei diversi ambienti in cui siamo
  3. Concentrarsi sulla modulazione del respiro ed osservare cosa succede
  4. Prendere l’iniziativa e fare il primo passo per cambiare le posture che ci sono scomode
  5. Da questa, lasciar fluire i pensieri e le sensazioni cercando di non identificarci con essi.

Chi riesce ad osservarsi vivere senza giudicarsi, ma semplicemente spostandosi dalle posture e dalla posizioni di sofferenza, ha già intravisto la via verso la libertà.

Questa semplice, ma intelligente auto-osservazione permette di riconoscere e smontare i pensieri negativi e di rompere certi automatismi disfunzionali. Sono i primi passi importanti verso il cambiamento sperato che apre le porte alla guarigione, sia della mente che del corpo.

Vivere il momento presente senza giudicare, aiuta ad apprendere come stare in pace con se stessi e con gli altri, qualsiasi cosa possa succedere.

Questo è ciò che apprendiamo all’ASI l’Accademia di formazione.

Vi aspetto,

Francesco Sala